
Un trasloco aziendale sicuro non è solo logistica: è pianificazione del rischio, formazione obbligatoria, gestione dei DPI, sorveglianza sanitaria e documentazione (DVR). Il datore di lavoro deve valutare i rischi, predisporre procedure e garantire che operatori e responsabili abbiano la formazione e gli strumenti corretti. Il quadro normativo di riferimento è il D.Lgs. 81/2008 e l’Accordo Stato-Regioni sulla formazione (aggiornamento 2025).
Indice dei Contenuti
- 1 Perché la sicurezza è centrale in un trasloco (e perché non è “solo” logistica)
- 2 Quadro normativo essenziale (cosa leggere subito)
- 3 Figure coinvolte e responsabilità
- 4 Valutazione dei rischi per i traslochi: cosa deve contenere il DVR (sezione specifica “traslochi e movimentazioni”)
- 5 DPI: quali scegliere per le diverse fasi del trasloco
- 6 Movimentazione manuale dei carichi (MMC): buone pratiche e obblighi
- 7 Formazione obbligatoria: cosa, a chi e con che cadenza
- 8 Sorveglianza sanitaria
- 9 Piano operativo di sicurezza per il giorno del trasloco (template operativo)
- 10 Documentazione e registri (che tenere e come)
- 11 Buone pratiche operativo-contrattuali (per ridurre rischi e responsabilità)
- 12 Esempi pratici (mini-case studies)
- 13 Checklist rapida (da stampare e consegnare al caposquadra)
- 14 FAQ
- 15 Conclusione
- 16 Garantisci un trasloco sicuro per la tua azienda!
Perché la sicurezza è centrale in un trasloco (e perché non è “solo” logistica)
Nei traslochi – specie quelli aziendali e di uffici con attrezzature sensibili (server, archivi, macchine fotografiche, archivi cartacei pesanti, sistemi di climatizzazione) – si sommano più rischi:
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movimentazione manuale dei carichi (MMC): rischio di patologie dorso-lombari; regole e limiti sono espresse nel Titolo VI del D.Lgs. 81/2008 (artt. 167–171).
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rischio elettrico per lavori di disconnessione/riconnessione di apparecchiature, quadri e dispositivi.
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rischi connessi a lavori in quota (scale, montacarichi esterni), uso di mezzi meccanici (carrelli elevatori) e rischio di caduta oggetti;
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esposizione a sostanze pericolose (es. detergenti, residui di liquidi, gas refrigeranti), rischi biologici in archivi vecchi;
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necessità di garantire continuità operativa riducendo i tempi di fermo senza però abbassare gli standard di sicurezza.
Questa complessità impone che il trasloco venga considerato una vera e propria attività lavorativa per la quale il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) deve contemplare i rischi specifici dell’operazione.
Quadro normativo essenziale (cosa leggere subito)
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D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 — Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro: norma quadro che stabilisce obblighi, figure, formazione, DVR, DPI, ecc. (vedi testo consolidato).
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Art. 17: obblighi non delegabili del datore di lavoro (tra cui la valutazione dei rischi e la designazione del RSPP).
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Art. 28: contenuti minimi del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
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Art. 37: formazione, informazione e addestramento dei lavoratori.
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Art. 75: obbligo di impiego dei DPI se i rischi non sono eliminabili con misure collettive.
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Titolo VI (artt. 167–171): movimentazione manuale dei carichi (MMC), misure e obblighi.
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Accordo Stato-Regioni (aggiornamento 2025) — definisce durata e contenuti minimi della formazione per lavoratori, preposti, dirigenti, RSPP ecc.; conferma e dettaglia moduli di formazione generale e specifica, modalità e aggiornamenti periodici (aggiornamento quinquennale, moduli specifici: es. 4 ore modulo generale + 4/8/12 ore modulo specifico a seconda del livello di rischio).
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Norme tecniche e linee guida INAIL / ISPESL per DPI, MMC e organizzazione dei cantieri/attività temporanee.
Figure coinvolte e responsabilità
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Datore di lavoro: obbligo primario di valutazione dei rischi, elaborazione e aggiornamento DVR, scelta delle misure preventive, nomina RSPP (se esterno o interno), sorveglianza sanitaria se necessaria. (art. 17, art. 18).
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RSPP (Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione): coordina la valutazione rischi, propone misure e procedure, collabora alla stesura del piano di sicurezza. Requisiti e compiti sono definiti dagli artt. 32–33 del D.Lgs. 81/08.
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RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza): coinvolto nelle consultazioni, informato su DVR e procedure.
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Preposto: vigilanza sull’applicazione delle procedure operative quotidiane (es. controlli DPI e posture).
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Medico competente: sorveglianza sanitaria, se la valutazione dei rischi o la mansione lo richiedono.
Valutazione dei rischi per i traslochi: cosa deve contenere il DVR (sezione specifica “traslochi e movimentazioni”)
Nel DVR (o in un suo allegato specifico per il trasferimento) occorre dettagliare:
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Analisi preventiva dei locali di partenza e arrivo (percorsi, rampe, piani, larghezze porte, presenza scale, punti di ancoraggio).
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Elenco attività e mansioni coinvolte (carico/scarico, montaggio/ smontaggio, riconnessione impianti elettrici e idraulici, spostamento archivi, gestione server).
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Individuazione dei rischi specifici: MMC, caduta oggetti, ferite da taglio, rischio elettrico, cadute dall’alto, rischio veicoli/trasporto.
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Misure preventive: utilizzo di mezzi meccanici (carrelli, transpallet, montacarichi), team lifting (due o più operatori con procedure), protezioni collettive, segnaletica, cordoni di sicurezza, percorsi sgomberati.
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DPI necessari (vedi par. DPI sotto).
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Procedure di emergenza e piano per primo soccorso sul luogo del trasloco.
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Schedulazione e ruoli (chi fa cosa, turni, orari a basso traffico per operazioni delicate).
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Registro formazione e verifica documentale (attestati, aggiornamenti).
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Valutazione organolettica/ambientale (polvere, muffe, agenti chimici negli archivi) e piani di mitigazione.
Importante: il DVR non è un “modulo standard” da compilare al volo: la legge richiede che la valutazione sia completa, datata e conservata presso l’unità produttiva. Gazzetta Ufficiale
DPI: quali scegliere per le diverse fasi del trasloco
La scelta dei DPI discende dalla valutazione del rischio aziendale; l’art. 75 D.Lgs. 81/08 stabilisce che i DPI sono obbligatori quando non è possibile eliminare il rischio con misure collettive. Esempi pratici per i traslochi:
Elenco DPI raccomandati (minimo operativo)
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Scarpe antinfortunistiche (calzature certificate EN ISO 20345; preferibile classe S3 per lavori con rischio perforazione/ambienti esterni irregolari).
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Guanti anti-taglio/da movimentazione (norma EN 388) per imballaggi, movimentazione di pannelli e cartoni.
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Gilet ad alta visibilità quando operativo vicino a veicoli/mezzi; norma EN ISO 20471.
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Occhiali di protezione (EN166) per lavori con rischio proiezione detriti o polvere.
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Elmetto di protezione (EN397) se rischio caduta oggetti (es. trasloco con lavori in quota/montacarichi esterni).
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Mascherine respiratorie (almeno FFP2/FFP3 se rischio di polveri o muffe negli archivi).
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Cinture porte-carico e imbracature certificate per carichi sollevati da macchine.
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Tappi auricolari se operazioni prolungate con rumore da mezzi meccanici.
Criteri di scelta e gestione dei DPI
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Prediligere DPI con marcatura CE e documentazione tecnica; mantenere schede tecniche e istruzioni di manutenzione.
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Formazione sull’uso e controllo periodico (fit test per mascherine se previste, verifica usura guanti e scarpe).
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Registro DPI: consegna al lavoratore, firma di ricevimento, piano di sostituzione/manutenzione.
Movimentazione manuale dei carichi (MMC): buone pratiche e obblighi
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Il Titolo VI del D.Lgs. 81/2008 obbliga il datore di lavoro a evitare la movimentazione manuale quando possibile e a ricorrere a mezzi meccanici (carrelli, transpallet, montacarichi, rampe).
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Procedure operative standard (POS): definire tecniche di sollevamento corrette, team lifting, pause, rotazione dei compiti.
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Valutazione ergonomica: carico, frequenza, postura e ambiente. Considerare la UNI/ISO 11228 come riferimento tecnico per limiti ed ergonomia.
Formazione obbligatoria: cosa, a chi e con che cadenza
L’art. 37 del D.Lgs. 81/2008 impone formazione, informazione e addestramento; l’Accordo Stato-Regioni 2025 dettaglia contenuti, durata minima e aggiornamenti. I punti pratici:
Formazione base per i lavoratori
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Modulo A (Formazione generale): 4 ore + Modulo B (Formazione specifica):
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rischio basso → +4 ore (totale 8 ore),
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rischio medio → +8 ore (totale 12 ore),
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rischio alto → +12 ore (totale 16 ore).
Queste durate sono indicate dall’Accordo Stato-Regioni (2025) come minima per i lavoratori.
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Preposti e dirigenti
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Formazione specifica per preposti (contenuti e durata maggiorati rispetto al lavoratore generico) e formazione per dirigenti; aggiornamento quinquennale con durata minima di 6 ore per dirigenti (e simili disposizioni per preposti, valutare il DVR per la durata esatta).
RSPP / Addetti antincendio / Primo soccorso
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RSPP: corsi e requisiti professionali previsti dall’art. 32 (moduli e aggiornamenti stabiliti dalla normativa).
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Formazione antincendio e primo soccorso: obbligatoria per i lavoratori designati; contenuti e aggiornamenti stabiliti da normative specifiche e dal DVR.
Note pratiche
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La formazione può essere erogata dal datore di lavoro se in possesso dei requisiti oppure da enti accreditati; i contenuti devono seguire l’Accordo Stato-Regioni (2025).
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Conservare gli attestati nel registro formativo (richiesto in caso di ispezione).
Sorveglianza sanitaria
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Quando la valutazione dei rischi lo richiede (es. esposizione a polveri, movimentazione pesi con rischio muscolo-scheletrico, rischio chimico), il datore di lavoro nomina il medico competente e attiva la sorveglianza sanitaria (visite preassuntive, periodiche e giudizi di idoneità).
Piano operativo di sicurezza per il giorno del trasloco (template operativo)
Qui sotto trovi un modello pratico (puoi incollarlo nel DVR come allegato operativo o usarlo come checklist per il cliente e per gli operatori).
Piano di Sicurezza — Giorno X (esempio sintetico)
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Sopralluogo preliminare (data e firma): verificare larghezza porte, presenza di ascensori, percorsi esterni, punti di ancoraggio.
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Persone chiave: caposquadra / preposto (nome, telefono), RSPP referente (nome), referente cliente (nome).
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Turnazione e orari: operazioni delicate nelle ore a minore traffico (es. 07:00–10:00).
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Segnaletica e aree interdette: n. cartelli, nastri, transenne.
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DPI distribuiti: elenco e numero pezzi (es. scarpe S3 n. 12; guanti EN388 n. 20; gilet alta visibilità n.12).
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Mezzi e attrezzature: transpallet (n.), montacarichi (n.), rampe, cinghie di ancoraggio, carrelli. Verificare documenti e manutenzione.
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Procedure di sollevamento: limiti massimi manuali (indicare peso massimo per sollevamento a 2 operatori), modalità team-lifting.
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Rischio elettrico / IT: presenza di tecnico elettricista/IT per spegnimento/riconnessione server (orario e firma); backup dati confermato.
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Primo soccorso: nominativo addetto e posizione kit, DAE (se presente).
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Emergenze: numeri utili (118, Vigili del Fuoco, referente azienda), piano evacuazione provvisorio.
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Check-out: checklist finale firmata da caposquadra e referente cliente (impianti testati, assenza perdite, DVR aggiornato).
Documentazione e registri (che tenere e come)
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DVR (documento principale) con allegato “Piano operativo trasloco”.
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Registro formazione (attestati, date, crediti).
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Registro DPI (consegne, controlli, sostituzioni).
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Scheda tecnica attrezzature (carrelli, montacarichi, verifica periodica).
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Registro infortuni e near miss (qualsiasi evento deve essere registrato e analizzato).
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Dichiarazioni di conformità (per impianti elettrici/idraulici dopo interventi: DM 37/2008).
Buone pratiche operativo-contrattuali (per ridurre rischi e responsabilità)
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Includere clausole specifiche di sicurezza nel contratto di trasloco (obbligo di DVR aggiornato, elenco DPI, obbligo di formazione per il personale dedicato al trasloco).
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Prevedere un sopralluogo tecnico obbligatorio e il rilascio di un preventivo tecnico (non “solo prezzo”) che includa la voce sicurezza.
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Richiedere al fornitore di trasloco documentazione (DVR, attestati di formazione, eventuale manuale operativo). Se usi 3C Traslochi, puoi richiedere questa documentazione via Contatti 3C Traslochi.
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Nelle situazioni complesse (server room, macchinari sensibili) prevedere giornate di fermo pianificate e la presenza di tecnici specialisti (IT, elettricisti, idraulici). Vedi i servizi dedicati su 3C Traslochi — Traslochi Uffici.
Esempi pratici (mini-case studies)
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Ufficio con sala server: sopralluogo con RSPP e tecnico IT, spegnimento programmato, etichettatura cablaggio, spostamento con trolley per rack e montaggio del gruppo di continuità in sicurezza. Registrare riconnessioni e test.
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Sede con archivi storici: valutazione rischio biologico/muffe; uso di DPI respiratori; pulizia e trattamento prima del carico.
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Trasloco in edificio con scale strette: uso di montacarichi esterno e test di ancoraggio; DPI per rischio caduta oggetti e delimitazione area sottostante.
Checklist rapida (da stampare e consegnare al caposquadra)
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DVR aggiornato per il trasferimento
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Sopralluogo terminato e documentato
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Attestati di formazione disponibili per tutti gli operatori
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DPI consegnati e indossati (scarpe, guanti, gilet)
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Mezzi meccanici verificati e marcati OK
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Piano emergenza e primo soccorso attivo
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Tecnico elettricista/IT presente per apparecchi critici
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Firma finale caposquadra + referente cliente (controllo impianti)
FAQ
1 — Il datore di lavoro deve aggiornare il DVR per ogni trasloco?
Sì: se il trasferimento introduce rischi nuovi o modifica l’organizzazione lavorativa, il DVR va aggiornato o integrato con un allegato specifico. Gazzetta Ufficiale
2 — Chi paga la formazione obbligatoria degli operatori?
La formazione è a carico del datore di lavoro/committente che organizza il lavoro; se il servizio è esternalizzato, stabilire contrattualmente chi eroga e finanzia la formazione.
3 — Posso usare cinture lombari per evitare il rischio di mal di schiena?
Le cinture non sono misura sostitutiva dell’adozione di mezzi meccanici o della riorganizzazione del lavoro; la prevenzione si basa su valutatione ergonomica, attrezzature e formazione.
4 — Quanto dura la formazione minima per un lavoratore che svolge attività di trasloco?
Secondo l’Accordo Stato-Regioni (2025): modulo generale 4 ore + modulo specifico 4/8/12 ore a seconda del livello di rischio (totale 8/12/16 ore). L’aggiornamento segue la cadenza prevista dall’accordo.
Conclusione
Un trasloco aziendale gestito con attenzione alla sicurezza riduce i rischi per le persone, tutela il patrimonio aziendale e limita la responsabilità legale del committente. Per un servizio chiavi in mano che integri logistica e sicurezza (tecnici qualificati, gestione DVR, formazione e DPI), vedi i servizi specialistici di 3C Traslochi
Garantisci un trasloco sicuro per la tua azienda!
Affidati a professionisti certificati: gestione DVR, DPI, formazione obbligatoria e tecnici qualificati per un trasloco senza rischi.